Filmografia italiana sulla Shoah e documentari on line

 Ansano Giannarelli negli ultimi due anni della sua vita ha ideato e coordinato, per l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, un pregevole lavoro di ricerca delle fonti audiovisive italiane, di qualsiasi tipologia (fiction, non fiction, televisive, “web born”, home video, miste …) relative alla rappresentazione e alla narrazione della Shoah. Alla base c’era l’idea di costruire un portale articolato. Ma prima della morte di Ansano è stato possibile realizzare,  con un contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, una banca dati on line, accessibile su richiesta e invio di user e password (info@aamod.it). La banca dati è organizzata per ‘modalità’ di distribuzione/diffusione dei film: per la sala cinematografica, per l’home video, per la televisione, per internet. Alle schede sono spesso allegati materiali iconografici. Gli strumenti forniti da questo progetto e dai suoi percorsi possono essere particolarmente utili per gli insegnanti. Alleghiamo in pdf l’elenco e la descrizione sintetica delle centinaia di titoli catalogati con l’indicazione della loro provenienza e del luogo di conservazione.

Filmografia sulla Shoah (pdf)

Si segnalano inoltre due film particolarmente interessanti, conservati presso la Fondazione Aamod, e visionabili on line: I bambini di Terezin, del 1964, e Documento1. Conoscere per fare, del 1971, dei quali alleghiamo per il primo il nulla osta per la circolazione e per il secondo il testo del commento sonoro.

Nulla Osta film I Bambini di Terezin; Testo del commento del film Documento1. ConoscereFare

Si avvertono gli insegnanti della particolare crudezza delle immagini del secondo documentario, in cui si accostano sequenze relative al racconto della Shoah a successive riguardanti gli effetti dell’esplosione della bomba atomica ad Hiroshima.

Si rinvia alle note metodologiche, per la preparazione degli alunni alla visione, pubblicate nel più recente articolo: “La Memoria dei campi”.

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6 thoughts on “Filmografia italiana sulla Shoah e documentari on line

  1. Sicuramente è un buon progetto, la memoria è estremamente importante, però sarebbe importante mantenere viva “tutta” la memoria storica. Onestamente sono veramente stufo di vedere gli archivi storici che, trattando dei lager nazisti, parlano quasi solo esclusivamente della Shoah. Quasi nessuno ricorda mai altri milioni di vittime di etnia Rom, omosessuali, dissidenti, renitenti… E’ triste vedere come, dopo tutti questi anni, esistano ancora “i morti da ricordare” ed “i morti da ignorare”
    Naturalmente non mi aspetto certo questa onestà intellettuale da parte delle televisioni che proprio oggi (e solo oggi) ci ricordano gli stermini nazisti mostrandoci sempre e solo la solita parte delle vittime, ma da divulgatori di fatti storici mi aspetterei molto di più di quel poco che in realtà vedo…

    • Non molto tempo fa, per il giorno della memoria, Paolini fece una bellissima trasmissione su un tema di cui avevo avuto sporadiche notizie e che mi confermò la ferocia programmatica del regime nazista. Paolini lesse ed illustro'(dietro di lui i documenti venivano letti nella versione originale tedesca) lo sterminio di quelli che per loro erano i “diversi”: presunti malati di mente, disabili, bambini iperattivi (tanto più se di etnia rom). Mettevano al corrente le famiglie (stiamo parlando della popolazione tedesca sottolineo) che avrebbero portato i loro parenti in una sorta di clinica, per essere accuditi, non potevano rimanere a casa. Venivano a prenderli per portarli nei campi dove immediatamente venivano uccisi. Altri vennero “giustiziati” in casa, con iniezioni letali da suore infermiere. Lesse lettere di genitori che chiedevano, almeno, di riavere i corpi per poterli seppellire. Erano bambini in maggioranza, adolescenti. La fine dello spettacolo è stata accompagnata dalla foto di un volto ridente di bambino rom, uno dei pochi che non morì subito nei campi, probabilmente perché sano. Il suo sguardo ridente e innocente avvolgeva nel dolore e denunciava muto l’assurda disumana, inutile follia di un progetto che molti condivisero, più di quelli che immaginiamo. la gente degli agglomerati urbani presso i campi di sterminio sapevano e molto trapelava dagli alti comandi. In noi vive una bestia non sempre addomesticata: l’antisemitismo, il razzismo, il disprezzo verso popoli considerati inferiori. Si guarda con fastidio alla disabilità, al bus che ferma la corsa per far salire una carrozzina e che puntualmente non ce la fa, perché la piattaforma non funziona. In cuor loro, in quei momenti, per alcuni tutto sommato non era una gran perdita disfarsi di questa gente. Addirittura si inventò un motivo economico per giustificare l’omicidio di quei bambini: il risparmio. Ci sarebbero state meno bocche da nutrire. Terribile. L’intera puntata è su You Tube. Attenzione a non alleggerire il carico di orrore dell’Olocausto, affermando,”non si parla altro che di ebrei, si tralasciano le altre vittime” (e non è vero). L’Olocausto è un evento che, per progettualità, sterminio tipologicamente diversificato, soluzioni aberranti, organizzazione, deportazione capillare, assenza totale, anche episodica, di pietà e numero altissimo delle vittime in pochi anni, non ha confronti.

  2. Scusate il mio commento è stato scritto con foga e vorrei aggiungere un refuso, “i residenti degli agglomerati urbani…..”non “la gente degli agglomerati urbani”. Scusate

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