Un esempio di analisi di fonti primarie fotografiche e filmiche, con un omaggio a tutti quei bambini e ragazzi che dovranno imparare a stare in equilibrio nella vita e ad usare il discernimento per affrontare le tempeste della realtà.
- Premessa – Dalle immagini incredibili del sociologo e fotografo Lewis W. Hine, citate nell’articolo “Quando i bambini non andavano a scuola” sono tratte le foto che vi propongo, custodite presso la Library of Congress. Ricordo che queste immagini sono state prodotte per conto del National Child Labor Committee (NCLC), tuttora operante.
L’immagine che segue (cliccandoci sopra comparirà ad una risoluzione maggiore) mostra una famiglia di circensi, o meglio di artisti ambulanti. Ognuno con il suo ruolo, compreso il più piccolo nei panni di Charlot.
La descrizione di questa immagine è sulla scheda della Library of Congress che riporta la lunga didascalia originale di Hine (un vero e proprio racconto incredibile!).
La successiva immagine mostra un giovane padre truccato, con i suoi due bambini acrobati.
Anche in questo caso la lunga didascalia del fotografo racconta la storia commovente di queste persone, perfino della madre, che non compare, una ex insegnante. Siamo nei primi del Novecento…
- Iniziamo da qui il nostro percorso didattico: vi propongo la scheda tradotta a cura della sottoscritta, liberamente adattata da quella della Library of Congress per l’analisi delle fonti primarie (fotografiche in tal caso):
- scheda_AnalisiFontiFotografiche
Si tratterà di scegliere solo alcuni degli esercizi indicati, quelli che riterrete più opportuni per la vostra classe. Ma potreste anche chiedere ai ragazzi di sviluppare un proprio racconto sui “personaggi” di queste foto. Oppure invitateli ad immaginare di essere giornalisti, fotoreporter che debbono realizzare oggi un servizio fotografico su bambini che lavorano nei circhi, acrobati o equilibristi. Chi, come e cosa potrebbero ritrarre oggi e quanto e per cosa si differenzierebbero la tecnica fotografica (gli strumenti) e la rappresentazione delle persone e degli ambienti. A maggior ragione mostrando successivamente l’attualità di un cinegiornale de La Settimana Incom, del 1964, “In cerca di equilibrio”, che ritrae gli allenamenti di una famiglia di acrobati americani.
- Per proseguire – Nelle foto dei primi del Novecento i bambini sono ritratti non durante l’esercizio delle loro abilità, mentre nel breve video vengono mostrati i bambini al lavoro durante l’allenamento. Si potrebbero avanzare delle ipotesi sui motivi delle differenti rappresentazioni pensando sia alle necessità e ai limiti di una tecnologia ancora in fase di sviluppo, sia alle diverse finalità di produzione di queste fonti e degli enti ed autori che le hanno realizzate, nonché ai differenti fruitori delle immagini.
Potete quindi scaricare la scheda di analisi delle immagini in movimento, tradotta liberamente dalla sottoscritta, scegliendo anche in questo caso quale tipo di attività far svolgere ai ragazzi, cercando di stimolarli sempre a un confronto con l’oggi.
Bello!
Complimenti.
Grazie! C’è una forte componente di commozione quando si scoprono volti, sguardi, intuendo (o credendo di intuire) pensieri, emozioni, stati d’animo… e quando si tratta di bambini ciò è moltiplicato. Le persone ritratte ieri, 20, 50, 100 anni fa…, quando si “ascoltano” sono vicine e senza tempo, così vicine…
Da giovane sono stato qualcosa di più di un semplice appassionato di fotografia avendo anche lavorato nel cinema come fotografo di scena, quindi conoscevo già Lewis W. Hine, ma all’epoca non mi occupavo di scuola, ti ringrazio quindi per questa riscoperta.
Non c”è alcun dubbio sul fatto che l’accesso diretto alle fonti, in particolare quelle iconografiche e audiovisive, sia un elemento essenziale per l’apprendimento, sia per accrescere lo spirito critico, sia per vivacizzare le lezioni e renderle quindi più efficaci.
Purtroppo le scuole si scontrano quotidianamente con la scarsità di risorse e le LIM sono presenti in una percentuale irrisoria di aule.
Segnalerò con piacere il tuo lavoro ai docenti che conosco e spero che qualcuno possa darti pareri più tecnici.
Grazie!
Ma che bella coincidenza :). Un fotografo di scena… quanti racconti potresti fare ai ragazzi.. Conoscevi Hine, complimenti. Per me è stata una scoperta incredibile, piuttosto recente.
Grazie per la segnalazione ai tuoi docenti. Conosco in parte i problemi nelle scuole a causa della scarsità di risorse… mi fa rabbia pensare che altrove, nonostante la crisi, si continui invece a sprecarle.
Gran post.
Complimenti.
Grazie davvero molte.
Carissima Letizia,
ho visionato con molta attenzione il percorso che lei ha proposto e lo considero validissimo. Io mi sto laureando in Media Educatio presso l’Università di Padova e proprio l’anno scorso con i ragazzini di quinta primaria ho fatto un lavoro d’immagine sulle foto e sul linguaggio filmico. Devo dire che è stato molto produttivo, ha aiutato i bambini a leggere le foto e a comprendere la semiotica di questi linguaggi. Il prof. De Sandre ci ha detto nella prima lezione che purtroppo gli editori hanno la brutta abitudine di inserire foto nelle pagine dei libri, senza scrivere chi le ha scattate. Si pensa erroneamente che esse, in quanto ritraenti un frammento di realtà siano la realtà, dimentichi che hanno un tempo e spazio prima, inoltre hanno circostanze ben precise. La storia insegna in questo.
La ringrazio di avermi fatto partecipe di questo progetto e sarei molto felice di conoscerne gli sviluppi. Simonetta Boscolo
Gentilissima Simonetta,
grazie! Non immagina che piacere il suo messaggio con le sue riflessioni e informazioni. Concordo con le sue riflessioni e vorrei poter in futuro dare, attraverso il blog, delle indicazioni di metodo per l’analisi dei contesti produttivi di queste fonti (più per i docenti che per i ragazzi). Sono molto contenta di essere entrata in contatto e molto interessata a continuare uno scambio futuro di tipo progettuale.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Segnalerò anch’io ai colleghi docenti questo articolo, che trovo preziosissimo.
Grazie!