l’11 settembre 2001 … e lo spirito del mondo (by Raffaele La Capria e la Nasa)

Photo by Nasa. ” … l’immagine delle torri che crollavano era pulita, era silenziosa e perfino “esteticamente ammissibile” rispetto all’orrore che stava realmente accadendo. L’immagine non ci faceva vedere, non poteva farci vedere, quel che stava accadendo all’interno delle Torri: il fuoco, il buio totale, le grida, il terrore di migliaia di vittime innocenti, i loro corpi dilaniati, bruciati, ridotti a torce viventi, e gl’intrappolati senza via d’uscita nei piani superiori, in attesa della morte, l’abisso nero delle scale impraticabili, i crolli continui, la gente assiepata, calpestata, avvolta dal fumo, che si lanciava nel vuoto inseguita dalle fiamme. L’immagine non ci faceva vedere quello che non si voleva vedere, e cioè la vera, oscena, vile, schifosa e mostruosa natura dell’atto terroristico, ma solo la sua perfetta esecuzione… Anche qui le immagini mentivano perché isolate dal contesto? Sì, certo. E anche qui ci facevano vedere soltanto quello che lo spirito del tempo, e dunque di una buona parte del mondo, voleva vedere (grassetto, ndr).”. (Raffaele La Capria, L’estro quotidiano, Einaudi, 2005, p. 49). Si consiglia la lettura attenta, per una riflessione in classe con i ragazzi delle scuole superiori, dell’intero capitolo da cui è tratta la citazione: da pag. 46 a pag. 51.

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